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I trucchi contro pesantezza e gonfiore delle gambe

Con il sole e il cielo finalmente azzurro, minigonne e pantaloncini corti tornano i protagonisti indiscussi delle passeggiate all’aria aperta. Ricominciano i giochi di sguardi, la sensazione di gioia e libertà portata dalla bella stagione, il desiderio di piacersi e piacere. Ma con l’accorciarsi degli orli anche i riflessi dello specchio si fanno più indagatori. E con l’aumento del caldo e dell’umidità aumentano problemi di circolazione legati a insufficienza venosa o fragilità capillare, che favoriscono il ristagno di sangue e di liquidi. Il risultato: gambe, piedi e caviglie gonfie, sensazione di pesantezza, prurito e formicolii.

Si tratta della malattia venosa cronica, un problema particolarmente sentito dalle donne, e soprattutto verso sera, dopo una giornata faticosa oppure troppe ore trascorse in piedi o seduti.
Favoriscono la dilatazione delle vene degli arti inferiori le temperature e l’umidità elevate dell’estate, come pure le variazioni ormonali tipiche del corpo femminile, soprattutto in gravidanza.
Sebbene la sensazione di pesantezza alle gambe, accompagnata da crampi o gonfiori, possa essere spia di una sottostante condizione patologica, nella grande maggioranza dei casi è dovuta alla stasi del sangue nelle vene che può essere favorita da diversi fattori, come sedentarietà, obesità o sovrappeso, regime alimentare scorretto. Il caldo non fa che ampliare il disturbo.


I primi passi
Nel caso dei sintomi menzionati, come gambe pesanti, formicolio, stanchezza, crampi dolorosi, gonfiore, prurito e dolore, il primo passo da fare è sempre quello di rivolgersi al curante, per escludere che possano esserci patologie sottostanti che necessitano attenzione medica. Una volta risolto questo punto, e definito che il problema è dovuto a malattia venosa cronica, soprattutto se in forma lieve-moderata, è bene sapere che si può alleviare il senso di pesantezza e il leggero formicolio con qualche accorgimento e con uno stile di vita più sano, all’insegna di una alimentazione equilibrata e del movimento, oltre che con un’adeguata integrazione di sostanze specifiche.


La malattia venosa cronica
La malattia venosa cronica (MVC) è una condizione patologica molto diffusa. Segni più diffusi di MVC riscontrati dal medico durante l’esame clinico sono: edema, teleangectasie, varici, pigmentazione della pelle e ipodermite. I sintomi riferiti dai pazienti includono, come anticipato, senso di pesantezza, dolore, prurito, crampi muscolari e nelle situazioni più gravi anche claudicatio. La terapia medica nella MVC prevede la prevenzione mediante la correzione dei fattori di rischio e, quando necessario la terapia farmacologica e quella compressiva. Il decalogo delle gambe perfette
I consigli di Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, per affrontare con il sorriso i disturbi circolatori dovuti all’insufficienza venosa e alla fragilità capillare, che tendono ad aumentare parallelamente alle temperature:
1. Praticare attività fisica. Lo sport è fondamentale per avere una buona circolazione del sangue. È importante praticare attività fisica due o tre volte a settimana, variando, se possibile, la tipologia di allenamento. Sono particolarmente indicati gli sport che tonificano la muscolatura delle gambe come il nuoto (che migliora la circolazione anche grazie al massaggio naturale dell’acqua), il jogging, la bicicletta e il trekking. Meglio rinunciare all’ascensore ed evitare, per brevi spostamenti, la macchina, cercando di camminare di buon passo almeno per 30 minuti ogni giorno. Camminare, infatti, favorisce il mantenimento di un buon ritorno venoso poiché si attiva la pompa muscolare che spinge il sangue verso il cuore.
2. Perdere i chili di troppo e mangiare sano. Le persone in sovrappeso soffrono più frequentemente di insufficienza venosa in quanto sono maggiormente soggette allo schiacciamento dei vasi sanguigni. Sarebbe meglio perdere i chili di troppo e più in generale, adottare una alimentazione equilibrata, un aiuto indispensabile per la salute delle vene. Quindi, più verdura e frutta, specie quella “rossa”, naturalmente ricca di sostanze capillaroprotettrici (peperoni e frutti rossi ad esempio), pochi grassi, più legumi e un giusto apporto di cereali che, per la loro ricchezza in fibre, aiutano il transito intestinale, combattendo il gonfiore. Limitare il consumo di alcolici e fare attenzione all’eccesso di sale poiché il sale facilita il ristagno venoso e favorisce l’aumento della pressione, contribuendo a peggiorare i sintomi dell’insufficienza venosa.
3. Cambiare spesso posizione. Se si è impegnati in un’attività che costringe a stare a lungo fermi, in piedi il consiglio è di far lavorare le caviglie sollevandosi sulle punte, almeno per due minuti ogni ora. Se, invece, si rimane a lungo seduti, si dovrebbero sollevare le gambe almeno per un quarto d’ora, tre volte al giorno, oltre a utilizzare una pedana poggiapiedi. Un’altra buona regola è quella di evitare di accavallare le gambe, e abituarsi a fare due passi ogni tanto per riattivare la circolazione.
4. Riposare con le gambe sollevate. Bisognerebbe inclinare il letto o sollevare il materasso in modo che le estremità inferiori rimangano sollevate di 15-20 centimetri. Un modo per ottenere facilmente la giusta pendenza è mettere un cuscino sotto il materasso, in modo che i piedi siano più alti rispetto al cuore. Infatti, sollevare le gambe facilita la risalita del sangue al cuore ed evita la stasi circolatoria.
5. Usare tacchi alti con moderazione. È importante mantenere la curvatura naturale del piede, evitando di camminare scalzi ma anche di sfoggiare tacchi troppo alti, che possono compromettere il ritorno venoso. L’ideale sarebbe indossare un tacco comodo e di pochi centimetri.
6. Fare attenzione all’abbigliamento. I vestiti troppo fascianti ostacolano la corretta circolazione. Vale la stessa regola per le calzature, che non devono essere scomode e costringere eccessivamente il piede. Un aiuto può, invece, arrivare dalla elastocompressione attraverso calze elastiche che aiutano a ripristinare la normale circolazione venosa. La compressione esterna sulla gamba, infatti, contrasta l’aumento della pressione all’interno delle vene e accelera il flusso del sangue nei vasi oltre a restringere le vene dilatate.
7. Rimanere idratati. È indispensabile assumere molti liquidi durante la giornata, anche lontano dai pasti, per “diluire” il sangue e facilitarne la “risalita” dalle gambe verso il cuore.
8. Fare la doccia fresca. Piuttosto che fare un bagno caldo, possibile causa di vasodilatazione, che affatica le pareti delle vene, è preferibile lavarsi con acqua tiepida corrente per ottenere un’ottimale azione tonificante sulla circolazione.
9. Praticare dei massaggi. Utili per riattivare la circolazione delle gambe nel caso di pesantezza e gonfiore, i massaggi possono dare molto sollievo, ma solo quando non hanno un’azione eccessivamente riscaldante. Per aumentare il loro beneficio si potrebbe praticarli associati ad un getto di acqua tiepida.
10. Ricorrere ai farmaci di automedicazione. Per alleviare i sintomi delle gambe gonfie e combattere la fragilità capillare i farmaci di automedicazione possono risultare utili. Applicati localmente, sotto forma di creme o gel per un sollievo immediato, oppure assunti per via generale, sotto forma di polvere o compresse, offrono all’organismo sostanze capillaroprotettrici – a base di diosmina, anche in associazione oppure a base di flavonoidi (come troxerutina) o di composti tripterpenici (come escina).


Il supporto terapeutico
Sia le linee guida italiane SICVE-SIF 2016 (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare e Società Italiana di Flebologia) che l’intervention review di Cochrane confermano che ci sono evidenze di effetti benefici dei flebotropi (anche detti vasoattivi o venotropi) sull’edema e sui segni e i sintomi correlati alla MVC.
Va sottolineato che l’infiammazione venosa costituisce un promettente obiettivo terapeutico, considerando che lo scopo finale della terapia farmacologica è correggere le turbe micro e macrovasali e ripristinare, per quanto possibile, alcune delle funzioni fondamentali del microcircolo.
Alla MVC si associano sempre malfunzionamenti del sistema linfatico. Le linee guida italiane sul linfedema riportano a questo proposito che per la terapia medica del linfedema è utile associare alfa-benzopironi (cumarine) e gamma-benzopironi (diosmina micronizzata e troxerutina).


La linea Venolen
La linea Venolen prevede due prodotti, il primo, Venolen Plus, a base di bioflavonoidi e cumarine, per uso os (in compresse). Contiene diosmina e troxerutina (flavonoidi di origine vegetale), l’estratto d’Ippocastano, standardizzato e titolato in cumarine, il quale favorisce la funzionalità del microcircolo, e la Vitamina C, che svolge un’azione antiossidante e supporta la fisiologica formazione del collagene per la normale funzionalità dei vasi sanguigni.
Il secondo prodotto della linea è un dermocosmetico, Venolen Idrogel, indicato per gambe pesanti ed edemi. Contiene troxerutina, escina e glucosamminoglicani. L’escina è un glicoside triterpenico, isolato dai semi dell’ippocastano. Venolen Idrogel ha un effetto idratante e lenitivo, migliorando il trofismo cutaneo e aumentando l’elasticità tissutale. La sua particolare formula dona freschezza.