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Se l’intestino è in equilibrio, stiamo meglio

Probiotici e prebiotici “favoriscono l’equilibrio della flora intestinale”, questa è l’indicazione d’uso riportata dalle linee guida del Ministero della Salute (revisione Marzo 2018). “L’effetto fisiologico volto a favorire l’equilibrio della flora intestinale – si legge nel documento – è sempre stato considerato utile per la salute e vincolato alla capacità di un probiotico di colonizzare a livello intestinale grazie all’apporto di un numero sufficiente di cellule vive con le quantità di assunzione indicate”. Probiotici e prebiotici, quindi, sarebbero in grado di favorire l’equilibrio della flora batterica, purché abbiamo determinati requisiti, tra cui per esempio, la quantità minima di cellule vive sufficiente per ottenere una colonizzazione ottimale dell’intestino da parte del ceppo microbico, che sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, deve essere di almeno 109 per giorno. La porzione di prodotto raccomandata per il consumo giornaliero deve quindi contenere una quantità pari a 109 cellule vive per almeno uno dei ceppi presenti.
Flora batterica e probiotici
La flora batterica è un insieme di microrganismi simbiotici che convivono nell’organismo umano, sono quindi normalmente presenti all’interno del nostro intestino. Il loro insieme concorre a formare il microbiota, una sorta di organo a se stante che funziona da barriera contro i patogeni, regolando l’assorbimento e il metabolismo di vari nutrienti, la produzione di vitamine e le difese immunitarie, ma che è caratterizzato da un equilibrio delicato in grado di influenzare il nostro stato di salute. Le sue alterazioni infatti (disbiosi) sono responsabili di una maggiore vulnerabilità dell’individuo. In situazioni come queste, un aiuto arriva dall’integrazione di probiotici, utili per ripopolare la flora batterica intestinale. Occorre ricordare, però, che per vivere e proliferare, i probiotici hanno bisogno del corretto nutrimento, ovvero dei prebiotici. Ecco perché, quando l’equilibrio della flora batterica viene meno, è utile puntare alla corretta sinergia tra probiotici e prebiotici, quindi all’associazione di fermenti lattici con prebiotici come l’inulina, capace di stimolare la crescita dei ceppi benefici, e la lattoferrina, glicoproteina ad azione antimicrobica che invece inibisce la crescita dei ceppi patogeni. Si tratta di preparati acquistabili senza ricetta medica facilmente reperibili in commercio quando se ne presenta il bisogno, sotto forma di flaconcini o bustine