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Non portarti la diarrea in vacanza

Biglietti acquistati, un sospiro di sollievo pronto a emergere, la mente che già passeggia ammirando le mete tanto desiderate: ecco, finalmente le vacanze sono in arrivo. Per ben 10 milioni di persone, però, verranno guastate dalla diarrea del viaggiatore. Questa infatti colpisce ogni anno fra il 20 e il 30 per cento dei viaggiatori internazionali, come ricorda il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, con picchi che possono raggiungere, comunica il Ministero della Salute, fino all’80% di chi si reca in zone ad alto rischio. Si tratta di una sindrome caratterizzata da diarrea di variabile intensità che colpisce le persone in viaggio attraverso o nei Paesi con condizioni sanitarie in genere precarie e in cui è probabile ingerire acqua o alimenti contaminati.
Un malore improvviso
In genere la diarrea del viaggiatore colpisce in modo repentino e l’infezione porta a un aumento della frequenza, del volume e del peso delle evacuazioni. La giornata (e le nottate) sono disturbate in media da 4-5 movimenti intestinali abbondanti e acquosi. A questo sintomo, già sufficiente a rovinare le vacanze, comunemente si associano anche nausea, vomito, i crampi addominali, gonfiori, febbre, urgenza e malesseri. Certo va sottolineato che solo raramente la diarrea del viaggiatore può rappresentare un rischio per la vita, si tratta quasi sempre di situazioni benigne che si risolvono in pochi giorni, anche senza trattamento: nel 90% dei casi entro una settimana, e nel 98% dei casi si risolve in un mese. Tuttavia rimane un problema molto fastidioso e sgradevolmente frequente.
Le cause
A causarla possono essere molteplici: i primi sui banchi degli imputati sono batteri, virus e parassiti – veicolati con acqua contaminata e alimenti crudi o poco cotti – ma possono influire, sebbene in misura minore, anche i cambiamenti di abitudini, e delle condizioni climatiche, lo stress del viaggio e l’altitudine. Tra i batteri, i principali colpevoli sono: Escherichia coli enterotossigeno (ETEC); altri E. coli (enteroinvasivi, enteroadesivi); Shigella; Salmonella; Campylobacter; Vibrio parahaemolyticus; Aeromonas; Plesiomonas. Tra i virus: Rotavirus; Calicivirus; Enterovirus. Mentre tra i protozoi: Giardia lamblia; Cryptosporidium parvum; Cyclospora cayetanensis; Entamoeba histolytica.
Come difendersi Attualmente non esiste un vaccino per prevenire la diarrea del viaggiatore, ma non per questo chi vuole recarsi verso mete esotiche è privo di armi necessarie per la propria difesa. Infatti grazie ad alcune regole di igiene è possibile contenere al massimo il rischio di infettarsi e, in caso di infezione, prodotti specifici aiutano a recuperare rapidamente la salute.
Innanzitutto è importante evitare frutta e verdura crude, carni poco cotte e latticini, e bere solo acqua e bibite servite in bottiglie confezionate, evitando accuratamente l’acqua di rubinetto e i cubetti di ghiaccio. Un errore comune, da non fare, è quello di sottovalutare l’acqua ingerita nel lavarsi i denti: anche in quel caso è bene ricorrere a quella imbottigliata. Queste precauzioni vanno prese anche in ristoranti o hotel di buona qualità. Anche l’acqua di balneazione contaminata può essere fonte di infezione. Queste attenzioni devono essere ancora maggiori nel caso di bambini piccoli, anziani e donne in stato interessante. Infine un utile consiglio è quello di mettere in valigia un prodotto specifico, per essere pronti a gestire al meglio eventuali emergenze. La Diosmectite si rivela in questo caso particolarmente utile e rapida. Si tratta di un’argilla naturale caratterizzata da una struttura cristallina in finissime lamelle sovrapposte che le conferisce un elevato potere adsorbente, tale da renderla capace di incorporare i liquidi presenti nel lume intestinale aumentando così la consistenza delle feci (riducendo i fastidi collegati a feci liquide e acide). La struttura della Diosmectite, inoltre, le consente di catturare i patogeni, favorendone l’eliminazione e rendendo più rapida la guarigione. Questa argilla interagisce con le glicoproteine del film mucoso che riveste la parete gastroduodenale, modificandone le caratteristiche fisiche in modo da formare un gel protettivo che evita la perdita di ulteriori liquidi. Infine, è consigliabile assumere la Diosmectite con sali minerali, in tal modo si contrasta il rischio di disidratazione conseguente alla diarrea e si favorisce il ripristino dell’equilibrio idrosalino.