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Diarrea del viaggiatore: la soluzione sta in valigia

Lo dice il nome. La diarrea del viaggiatore è la malattia più comune che può colpire in viaggio. Oltre il 20% dei viaggiatori internazionali ogni anno ne vengono colpiti, ovvero circa 10 milioni di persone. Normalmente esordisce entro la prima settimana dall’arrivo a destinazione, ma in realtà può insorgere in ogni momento durante il viaggio, addirittura anche dopo il ritorno a casa.
Le destinazioni a rischio più elevato sono i paesi in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia e la fonte primaria di infezione è l’ingestione di acqua e cibi contaminati dalle feci.
Quanto ai sintomi, nella maggior parte dei casi l’inizio è repentino: aumentano la frequenza, il volume e il peso delle evacuazioni e si accompagna un’alterazione della consistenza delle feci. Possono essere associati altri sintomi comuni come nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, gonfiori, febbre, urgenza e malessere generale. Nel 90% dei casi, entro una settimana il problema è risolto.
È possibile prevenire la diarrea del viaggiatore?
Minimizzare i rischi è possibile evitando cibi e bevande acquistate in luoghi dove sono presenti condizioni non igieniche. Da evitare anche l’acqua del rubinetto, il ghiaccio e il latte non pastorizzato. I cibi ben cucinati e conservati invece solitamente sono sicuri. In caso di diarrea del viaggiatore cosa fare?
La diarrea del viaggiatore normalmente è una malattia che si risolve senza trattamenti specifici, anche se sono raccomandabili reidratazioni orali per ripristinare i liquidi persi. Molto utili in questo caso gli integratori a base di Diosmectite, un silicato di alluminio e magnesio usato come adsorbente intestinale, e sali minerali dal potere reidratante. Si trovano in commercio in comode bustine contenenti polvere per sospensione orale temporanea.