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Combattere la spossatezza da antibiotici con la vitamina B

Piccoli disturbi come un generale senso di stanchezza, astenia, inappetenza, disordini dell’apparato intestinale e infezioni da Candida sono possibili effetti collaterali di una terapia antibiotica, causati dallo squilibrio della flora batterica intestinale e dal ridotto assorbimento di vitamina B. Se da un lato è quindi utile ripristinare l’equilibrio della flora intestinale con l’assunzione di fermenti lattici, dall’altro la vitamina B – in grado di sostenere il metabolismo energetico, cioè il dispendio quotidiano di energie da parte dell’organismo – aiuta a combattere la stanchezza e a favorire il processo di convalescenza, grazie alla sua azione energizzante e di rafforzamento delle difese immunitarie dell’organismo.
Gli antibiotici sono farmaci in grado di combattere i batteri responsabili di infezioni anche gravi, per questo possono essere definiti, in alcuni casi, addirittura salvavita. Un loro uso appropriato prevede l’assunzione nelle dosi e per la durata indicata dal medico, ricordando che, per essere efficaci non vanno sospesi al primo miglioramento dei sintomi. Esistono antibiotici mirati, che colpiscono un preciso ceppo batterico, e antibiotici ad ampio spettro, utili nel caso in cui non si conosca l’origine precisa dell’infezione o ci si debba sottoporre a una profilassi.
Gli antibiotici, però, se combattono i batteri patogeni responsabili dell’infezione in corso, esercitano un’azione distruttiva anche sui batteri che risiedono normalmente nell’intestino con il compito di svolgere un’importante funzione immunitaria, inoltre riducono l’assorbimento di vitamina B. Per questo, quando si segue una terapia antibiotica, è importante assumere fermenti lattici per riequilibrare la flora intestinale, affiancati dalla corretta dose di vitamina B, per reintegrarne il parziale assorbimento e ritrovare le energie.
Le vitamine del gruppo B
Contrariamente a quanto si pensava in passato, sotto il nome di vitamina B in realtà vengono classificate un gruppo di molecole diverse, che spesso si trovano insieme negli stessi alimenti – per lo più di origine animale – per cui è corretto parlare di vitamine del gruppo B. Ognuna di queste viene identificata da un numero associato alla lettera B, per cui si hanno, per esempio, le vitamine B1, B2, B5, B6 e B12. Proprio queste cinque tipologie sono quelle che maggiormente concorrono a sostenere il metabolismo energetico, ovvero la quantità totale di energia che l’organismo impiega per svolgere le sue funzioni.
L’Acido pantotenico, conosciuto anche come vitamina B5, è una vitamina idrosolubile del complesso B e si trova nelle cellule vitali sotto forma di coenzima A, richiesto per reazioni chimiche che generano energia dal cibo. La Vitamina B6, presente nel plasma maggiormente come 5’fosfato, agisce come un coenzima per numerosi processi biologici, tra cui la funzione immunitaria. La Riboflavina, o vitamina B2, ubiquitariamente distribuita nei cibi e in tutte le cellule animali e vegetali, funziona come catalizzatore nella produzione di energia, essenziale per il funzionamento delle cellule aerobiche. La Tiamina, nota anche come vitamina B1, è fondamentale per il normale stato di benessere e per la performance fisica in quanto è coinvolta nel rilascio di energia dai macronutrienti che la producono. La Vitamina B12, infine, è importante per il buon funzionamento del sistema nervoso, responsabile dei corretti livelli di resistenza e prestazione fisica.
La necessità di integrare
La dose esatta di vitamine del gruppo B che occorre consumare ogni giorno dipende da persona a persona e varia in funzione del peso corporeo e dello stato di salute generale dell’individuo. Assumere pasti equilibrati e dormire in modo soddisfacente possono assicurare un corretto apporto di vitamina B. Tuttavia, come si è detto, si verificano particolari condizioni, come l’assunzione di farmaci antibiotici, in cui l’integrazione con le vitamine del gruppo B – disponibile per adulti in compresse effervescenti o rivestite – è consigliata per sopperire alla momentanea carenza, ma anche per dare un supporto alla fase di convalescenza sostenendo l’organismo e favorendo così il recupero energetico.